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Evasivo

26 luglio 2020

Non fosse che non parrebbe tanto bravo ad insegnare meriterebbe quasi un plauso.

evasivo

Vero è che le tasse sono da pagare ma per tassare servirebbe pure un presupposto, chissà se gli è sfuggito.

Visti i tempi grami, anche se il peggio deve ancora venire, molti si sono trovati ad avere a che fare con l’ISEE.

Già il fatto di cambiare le carte in tavola secondo convenienza, da quest’anno devono essere indicate rendite finanziarie di due anni prima posto che con lo scoppio delle bolle dei mercati finanziari – anche qui comunque il bello deve ancora arrivare – molti che si erano fatti attirare in “investimentoni” hanno visto nell’ultimo anno calare i propri portafogli quindi richiedendo le attività finanziare dell’anno precedente la platea dei beneficiari si sarebbe di molto ampliata mettendo a pecora lo Stato, non pare molto corretto.

Ma addirittura attribuire al cittadino soldi che non possiede!

No, non vaneggio.

Ai fini ISEE devi dichiarare anche depositi bancari ma… non dovrebbe essere la banca a dichiarali posto che ex. art. 1834 codice civile

1834

i soldi sono della banca e non del cittadino?

Ah, già! Dimenticavo che la banca non fa l’ISEE e anzi con quegli stessi soldi foraggia, oltre ogni limite che la normale diligenza del buon padre di famiglia imporrebbe, lo Stato e ne diedi conto nel caso di Popolare Etruria

etruria

Non riesco comunque a capire perché il cittadino dovrebbe pagare di più per soldi di altri che potrebbero anche non tornare indietro, siamo sicuri che il mariuolo sia sempre il cittadino?

E’ un po’ evasivo nella definizione di evasore.

RAI, ti truffa, di più!

14 marzo 2020

E parrebbe pure, “in concorso” (ex art. 110 cp).
Stato non mangia Stato.

PosteStato

Vabbé che a dare pacchi siete “specializzati” ma magari sarebbe meglio controllare a chi li recapitate, considerato che in internet per chi comanda l’anonimato non esiste, anziché rischiare pessime figure.

Io comunque sono solo un ignorante uomo della strada, mi limito a raccontarvi aneddoti, se qualcuno che nel passato spulciava il mio blog alla ricerca di appigli per querelarmi volesse, se lo ritiene, indagare… e magari fosse pure che la Consulta metta fine ai tira e molla sulla postalizzazione.

Scusate la divagazione.

Ora, non essendo interessato a ricevere spazzatura direttamente a domicilio, io non ho la televisione.
Ho un cervello funzionante e parlo correntemente due lingue straniere ergo per informarmi mi basta la rete ed eventualmente una mail per avere informazioni in tempo reale e reali da 35 nazioni.

Come ogni anno, da probo cittadino, anche quest’anno pago il pizzo – non ci sarebbe invero alcun bisogno di rinnovare annualmente la dichiarazione – scusate, invio il piego raccomandato entro il termine comandato.

E già, sul momento non ci dai peso ma quando uno è bastardo dentro come me gli specchi sono scivolosi a prescindere, iniziano le stranezze.

Il 29 gennaio fornisco l’inconfutabile prova di aver spedito realmente quello che sostengo di spedire confezionando piego raccomandato con dichiarazione di non possesso (quadro A) e documento di identità e mi reco all’ufficio postale per la spedizione.

L’addetta che riceve il piego vedendo che avevo accluso avviso di ricevimento mi comunica che non è accettato dal destinatario.
La mia prima volta in giudizio come creditore procedente in proprio è stata nel 1996 ma l’impiegata non lo poteva sapere.
E comunque chiunque usando la normale diligenza del buon padre di famiglia è in grado di “sbufalare” (chissà se l’Accademia della Crusca accetterà il neologismo) una simile affermazione posto che nel sito ufficiale non se ne fa menzione di detto “divieto”.
Rispondo “Se me la vogliono ritornare me la ritornano se non gli va’ bene rifiutino il piego”.
Capito che non ero proprio scemo, senza comunque sapere in realtà chi ero, probabilmente per disposizioni ricevute, tentava nuovamente.
“Ma ci mette del tempo a tornarle indietro!” – “Signora, ho la bucchetta della posta, non è un problema. Quando l’addetto al recapito l’ha in consegna me la mette in buchetta, non ho fretta”.

Convinto di aver fatto il mio dovere nei termini di Legge me ne torno senza pensieri alle mie occupazioni e tale resto fino al 10 marzo quando scaricando la bolletta elettrica con scadenza 30 marzo dal sito del fornitore l’importo mi fa sobbalzare.
Sapete che non mi fermo alle apparenze qundi cerco di capire e… pur avendo fatto il mio dovere e pagato il pizzo per la postalizzazione… per la prima volta in 5 anni mi trovo addebitato, a prescindere, il canone!

IndebitoAddebito

Chiamo il mio fornitore, chiedo ragione di tale indebito addebito in costanza di presentazione, nei termini, della dichiarazione di non possesso.
Cortesissimo mi fornisce un numero verde RAI 800 93 83 62 che dice di risponderti dall’Italia ma in realtà solo laconici messaggi pre registrati dopo aver digitato in sequenza 1 – 1 – 6 che ti comunicano che se ritieni l’addebito indebito devi inviare copia della ricevuta.

Ma come??
Se ascoltavo la sportellista di Poste Italiane anziché ascoltare solo me stesso come mio uso la ricevuta non l’avrei!
Aveva detto che non accettavate pieghi raccomandati con avviso di ricevimento!

Volete la ricevuta?
Eccola!

RicevutaRai

Comunque ve la farò recapitare a mezzo PEC in mio nome e per mio conto da chi ho messo a capo del mio team legale (ho quattro avvocati spero siano sufficienti), non ho intenzione di pagare ulteriormente il pizzo allo Stato per pieghi raccomandati, e provvederò a pagare la bolletta, proprio per evitare simili giochetti evito i fornitori che non prevedano la possibilità di pagamento a mezzo bollettino postale, a saldo già dedotto il non dovuto canone con bollettino in bianco.

Vi attaccherete alla nota informativa posta su sito poc’anzi linkato?

AvvisaRai

Ne discuteremo eventualmente in commissione tributaria.

La bolletta in cui il canone risulta addebitata è stata redatta il 9 marzo, in oltre un mese posto che avete ricevuto il piego il 4 febbraio, non avete trovato il tempo di comunicare al fornitore che nel mio caso il canone non era dovuto?
Anche perché è chiaro che l’addebito è d’ufficio e solo in caso il fornitore riceva Vostra comunicazione provveda a non addebitarlo.

Già una volta ho mandato lo Stato, convenuto, contumace avanti l’Illustrissimo Giudice di Pace di Modena, tanto per 49€ di contributo unificato non mi sono rovinato, sperando che la Commissione Tributaria visto che controparte è lo Stato, ve l’ho scritto pure sopra “Stato non mangia Stato”, non decida in via eccezionale di compensare le spese di giudizio.

Ce l’ho con lo Stato?
Ma non scherziamo!
Gli ho anche suggerito addirittura a titolo gratuito, tanto paiono intenzionati a non pagare a prescindere, come risolvere in via definitiva il problema del canone evitando pure i “disguidi” in questo articolo “denunciati”.

Cosa deve fare di più un cittadino?

Mi permetto di darVi un’ultimo consiglio anche se non confido molto, a questo punto, nelle Vostre capacità di comprensione.

E’ vero che nella generalità dei casi vi va bene ma non è sempre domenica.

In una nazione dominata dal paradigma capitalista servono i soldi per mangiare?
Trasferitevi in Repubblica di Costa Rica, la al mercato vige ancora il baratto ma se proprio siete affezionati al patrio suolo…
anziché pretendere l’indebita riscossione di crediti inesistenti trovatevi un pezzo di terra, diventate Vegani ed iniziate a zappare!

Con osservanza e come d’uso ex art. 21 Cost.

Prof. Sconvolto

Aggiornamento 13 aprile 2020

Dopo aver fatto, per correttezza, recapitare a mezzo PEC dal mio legale – che ringrazio pubblicamente – il fronte retro della ricevuta che comunque ho pubblicato nell’articolo, da probo cittadino ho provveduto ad effettuare – entro la scadenza – il pagamento.

EnelNoCanone

E da un controllo effettuato ieri

OK

Il mio fornitore sembra aver recepito, e apprezzato posto che la diffida mandata a mezzo PEC alla #RAI l’ho fatta inviare anche a lui per conoscenza.

Ho pagato con bollettino in bianco dedotto il non dovuto canone?

Li avevo avvisati.

E comunque, bontà vostra, dovrei dotarmi di televisione – che di per sè non mi è assolutamente necessaria – per pagare un canone atto a mantenere chi propaganda – e non sono l’unico ad essermene accorto anche se da anni pure io l’avevo scritto – e realizza il #Fascismo in spregio alla Costituzione nell’indifferenza generale anche di chi siede in Parlamento?

Io sono notoriamente ignorante, spiegatemi Voi come può, gente che dovrebbe essere processata per Attentato alla Costituzione ex art. 90 della medesima Costituzione, e chi si è eletto a #Duce nel silenzio complice di qualunque forza politica posto che sta lapalissianamente agendo – e ha ancora la faccia di farlo – in spregio all’art. 76 Cost.

Cost76

visto che quando gli chiedono quando cesserà questo status quo risponde:

vedremo, siamo in contatto con gli “scienzati”

,
essere guardabile?

Quindi meglio non avere la televisione ergo non pagare il canone e che la #RAI vada a zappare.

E quando dovete spedire il piego raccomandato ma vi sentite dire dall’addetto/a allo sportello di #PosteItaliane che l’avviso di ricevimento non è accettato dal destinatario… mandate anche lui/lei a zappare.

Chi è Stato

15 settembre 2019

Probabilmente per ridurre il carico di lavoro degli uffici e quindi poter ridurre i costi del personale, tagliare bassi livelli tipo il front office in cui è impiegato personale che difficilmente costa più di 2.000€ lordi al mese non mi sembra comunque un gran risparmio – ci sarebbe, a mio sommesso avviso, ben altro da tagliare – il nostro scaltro legislatore ha avuto una grande intuizione!

L’autocertificazione!

Propriamente nota come

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL’ATTO DI NOTORIETA’
ex art. 47 D.P.R 28 dicembre 2000, n. 445

Ora, siccome il nostro legislatore ci vuole bene e sa che siamo ignoranti che non possono valersi dell’ignoranza, ignorantia iuris non excusat, in ogni prestampato idoneo a costituire autocertificazione ha fatto apporre la seguente dicitura:

… previa ammonizione ai sensi artt. 75 e 76 del D.P.R. 445/2000 sulla responsabilità penale cui può andare incontro in caso di dichiarazione mendace e di esibizione di atto falso o contenente dati non più rispondenti verità, ha reso e sottoscritto la su estesa dichiarazione.

Ora non possiamo più dire che siamo ignoranti perché non mangiamo pane e diritto a colazione, dichiarare il falso è reato penale!

E se è il cittadino invece a ricevere false dichiarazioni da una pubblica amministrazione?

Un cittadino riceve un famigerato verbale TUTOR in cui con precisione millimetrica è indicato che avrebbe perscorso un tratto stradale di 17,746km.
Uso percorrere lo stesso tratto il cittadino rileva che la distanza reale percorsa è di 18,000km e che il suo contachilometri funziona bene lo conferma lo stesso ente concessionario che nelle sue tabelle distanziometriche, che ai sensi del Codice della Strada sono fidefacienti, indica in 18,000km la distanza reale percorsa.

Il probo cittadino che a forza di ammonimenti, pur ignorante, ha imparato che rendere false dichiarazioni è reato si rivolge al Giudice chiedendo, oltre il dovuto annullamento dell’atto, il trasferimento degli atti del procedimento alla Procura della Repubblica territorialmente competente alfine si proceda, ex lege, per accertare eventuali ipotesi di reato.

Al di la della totale contumacia dell’emittente l’atto che qualcosa vorrà pur dire, il Giudice riconosce ovviamente la ragione del cittadino ma… vede solo un errore.

E niente, nonostante tutti i tentativi di educazione del nostro benevolo legislatore non riesco a scrollarmi di dosso l’ignoranza o forse, semplicemente non sono abbastanza intelligente.

Credevo che la Legge fosse uguale per tutti ergo se un falso dichiarato da parte mia è reato lo fosse da chiunque fatto posto che è comunque, pur se da altro articolo del codice penale, penalizzato.

Da quando mi hanno raccontato quell’aneddoto non riesco a fugare un dubbio che non mi da pace avendo sempre creduto che fosse reato qualsiasi fatto previsto da Legge penale.
Spero qualcuno alfine mi dia pace facendomi capire.

Che la falsa dichiarazione sia perseguita quindi non dipende dal fatto che sia prevista come reato ma… da Chi è Stato?

InSubordinati

18 settembre 2018

Sono anni che vi informo per far sì che vi svegliate e non prendiate paduli non sempre ci sono riuscito e qualcuno ci ha rimesso la vita ma voi che ci siete ancora smettetela di fare i piagnoni e tirate fuori i coglioni.

Come diceva il maestro Manzi …

Non è mai troppo tardi

Anche le banche infatti quando prestano consulenza ai clienti sono configurabili come “soggetti che promuovono offerte al pubblico di prodotti finanziari” quindi soggetti alla vigilanza #Consob.
Ergo se le banche potevano permettersi di taroccare MIFID e vendere prodotti che non avrebbero dovuto vendere a clienti con le vostre scarse competenze – e Banca Etruria è solo il faro pensiamo anche a Popolare di Vicenza tanto “cara” anche a uno considerato un “guru”della finanza
Screenshot from 2016-04-22 22:40:47
e Veneto Banca, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e potrei proseguire ma mi fermo tanto tutti, anche quelli non saltati, hanno offerto obbligazioni subordinate a clienti a cui non avrebbero dovuto proporle e di un caso, proprio da me evitato, io stesso sono stato testimone – Consob avrà vigilato?
Insomma, vista l’estensione del fenomeno, Bankitalia a parte, anche #Consob avrebbe dovuto sapere ed indagare.
Vero è che siete stati coglioni, avreste dovuto leggere, ma … praticamente vi hanno truffato e giusta inappellabile Sentenza 12 aprile 2018, n. 9067 Cassazione Civile sez. I, posto che per truffa penalmente nessuno procederebbe, rivaletevi civilmente su chi doveva vigilare.
Io per sicurezza oltre allo Stato e Consob, di un fenomeno di quelle proporzioni difficilmente era all’oscuro, citerei anche #Bankitalia che non fa mai male.
Insomma, trovatevi un po’ di amici raggirati, un buon avvocato, ed andate a batter cassa da chi, pur per precipua funzione istituzionale obbligato, pare abbia scarsamente vigilato violando anche l’art. 47 Cost.
Insegnate a chi lancia paduli che il padulo è un uccello boomerang, muovete il culo e impegnatevi per riportare a casa i vostri risparmi.
Avreste dovuto prevenire ma grazie alla Corte di Cassazione questa volta si può anche curare.
Non continuate a fare i coglioni! Fatevi risarcire!

disEguaglianza

11 gennaio 2014

Leggendo la manovra del governo Letta sembra proprio che la Costituzione con il suo principio di uguaglianza sia stata seppellita.

E’ vero che per anni c’é stata una sostanziale diseguaglianza, il Capital Gain per persone fisiche che non detenevano partecipazioni qualificate aveva una aliquota di tassazione del 12,5 percento mentre chi non aveva le capacità per operare in borsa lasciava i soldi nel conto corrente e pagava il 20% di ritenuta sugli interessi o peggio si faceva “consigliare” dalla banca e rischiava di rimetterci anche il capitale ma ora la tassazione è equa, 20% per tutti.

Perché chi ha un lavoro dipendente con uno stipendio nella media e riesce ad accumulare un po’ di risparmio perché non va’ a mangiare al ristorante, tiene la sua utilitaria di 13 anni, non va’ al cinema, le sigarette se le fa da solo per risparmiare, non va a fare fine settimana in ogni dove, compra jeans in offerta al supermercato a 9 euro perché tanto l’art. 726 cp dice che bisogna essere vestiti senza riguardo al costo di quello che indossi, per le vacanze evita di farsi “rapinare” dagli albergatori italiani e se ne va di la dal confine che spende la metà, va a fare la spesa al discount perché anche la grande distribuzione organizzata – cooperativa o no che sia – ha prezzi da paura deve essere tartassato rispetto a chi si sputtana i soldi in SUV, telefoni da 700 euro, vacanze in ogni dove?

Non è meglio allora tutelare chi è oculato e risparmia perché ha cervello per capire che se un domani si troverà in difficoltà il suo risparmio lo potrà aiutare anziché tutelare chi spende anche più di quello che guadagna, indebitandosi, per aderire all’idiozia della società dell’apparire e pretende, se è in difficoltà, che lo aiuti la comunità?

Ci sarebbero ben altre misure da attuare Dott. Letta.

Il taglio dei costi della pubblica amministrazione e non mi riferisco agli evidenziatori o alla carta per fotocopiatrice ma alle retribuzioni dei dirigenti e benefits connessi, la riduzione del numero di deputati e senatori e benefits connessi.

Io non so quanto guadagni anche solo un Commesso della Camera dei Deputati, Lei forse lo sa, io so quanto guadagna un operaio in fonderia, sotto il limite di sopravvivenza, e allora scambiamoci le informazioni.

Ci vuole una Legge Costituzionale per ridurre il numero dei Parlamentari?

Non mi sembra difficile.

Gliela scrivo io ex art. 71 secondo comma Costituzione, però se poi, per il Vostro tornaconto, la insabbiate in commissione ci penso io a fare informazione per far capire ai cittadini da chi hanno scelto di farsi rappresentare.

Buon lavoro Presidente