Probabilmente per ridurre il carico di lavoro degli uffici e quindi poter ridurre i costi del personale, tagliare bassi livelli tipo il front office in cui è impiegato personale che difficilmente costa più di 2.000€ lordi al mese non mi sembra comunque un gran risparmio – ci sarebbe, a mio sommesso avviso, ben altro da tagliare – il nostro scaltro legislatore ha avuto una grande intuizione!
L’autocertificazione!
Propriamente nota come
ex art. 47 D.P.R 28 dicembre 2000, n. 445
Ora, siccome il nostro legislatore ci vuole bene e sa che siamo ignoranti che non possono valersi dell’ignoranza, ignorantia iuris non excusat, in ogni prestampato idoneo a costituire autocertificazione ha fatto apporre la seguente dicitura:
… previa ammonizione ai sensi artt. 75 e 76 del D.P.R. 445/2000 sulla responsabilità penale cui può andare incontro in caso di dichiarazione mendace e di esibizione di atto falso o contenente dati non più rispondenti verità, ha reso e sottoscritto la su estesa dichiarazione.
Ora non possiamo più dire che siamo ignoranti perché non mangiamo pane e diritto a colazione, dichiarare il falso è reato penale!
E se è il cittadino invece a ricevere false dichiarazioni da una pubblica amministrazione?
Un cittadino riceve un famigerato verbale TUTOR in cui con precisione millimetrica è indicato che avrebbe perscorso un tratto stradale di 17,746km.
Uso percorrere lo stesso tratto il cittadino rileva che la distanza reale percorsa è di 18,000km e che il suo contachilometri funziona bene lo conferma lo stesso ente concessionario che nelle sue tabelle distanziometriche, che ai sensi del Codice della Strada sono fidefacienti, indica in 18,000km la distanza reale percorsa.
Il probo cittadino che a forza di ammonimenti, pur ignorante, ha imparato che rendere false dichiarazioni è reato si rivolge al Giudice chiedendo, oltre il dovuto annullamento dell’atto, il trasferimento degli atti del procedimento alla Procura della Repubblica territorialmente competente alfine si proceda, ex lege, per accertare eventuali ipotesi di reato.
Al di la della totale contumacia dell’emittente l’atto che qualcosa vorrà pur dire, il Giudice riconosce ovviamente la ragione del cittadino ma… vede solo un errore.
E niente, nonostante tutti i tentativi di educazione del nostro benevolo legislatore non riesco a scrollarmi di dosso l’ignoranza o forse, semplicemente non sono abbastanza intelligente.
Credevo che la Legge fosse uguale per tutti ergo se un falso dichiarato da parte mia è reato lo fosse da chiunque fatto posto che è comunque, pur se da altro articolo del codice penale, penalizzato.
Da quando mi hanno raccontato quell’aneddoto non riesco a fugare un dubbio che non mi da pace avendo sempre creduto che fosse reato qualsiasi fatto previsto da Legge penale.
Spero qualcuno alfine mi dia pace facendomi capire.
Che la falsa dichiarazione sia perseguita quindi non dipende dal fatto che sia prevista come reato ma… da Chi è Stato?