Archive for febbraio 2010

Solidarietà agli Aquilani

28 febbraio 2010

Siete abituati a sentirmi “parlare” di politica e il titolo vi ha un po’ deluso?

Mi sembrava doveroso far sapere agli Aquilani che hanno tutto il mio, e scusate se sono presuntuoso ma credo anche il vostro, appoggio per essersi ripresi la loro città sgomberando simbolicamente le macerie che ancora la occupano.

La cosa “difficile” da capire è perchè quello Stato che dovrebbe essere solo felice di avere cittadini che si rimboccano le maniche, quindi allo stesso Stato risparmiano soldi rimuovendo in autonomia le macerie,  si sia preoccupato di mandare addirittura reparti della Celere da Roma per tentare di bloccarli.

Non stiamo parlando di scorie radioattive ne di rifiuti tossici o speciali ma semplicemente di macerie classificate dallo stesso Stato come rifiuti solidi urbani.

Del resto che ci sia voluto quasi un anno, e che se non fosse stato per gli Aquilani chissà  quanto tempo sarebbe ancora servito lascia la strada aperta ad una sola ipotesi plausibile.

Quei rifiuti probabilmente aspettavano di essere rimossi da qualcuno in particolare ecco perché la Celere per cercare di preservarli.

Grazie Aquilani per la dimostrazione che ci avete dato, per la lotta per la vostra città, per i vostri diritti, per il rispetto di quella legalità che qualcuno sta cercando di calpestare.

L’IrResponsabilità d’impresa

21 febbraio 2010

Anche se nel precedente post [https://massimosconvolto.wordpress.com/2010/01/21/disinformazione-di-regime/] avevo già sbugiardato le fanfare di regime (il TG1) che già trionfalmente annunciavano la fine della crisi, vorrei fare qualche ulteriore considerazione.

Il PIL (Prodotto Interno Lordo ovvero il totale dei beni e servizi prodotti nello Stato Italiano) è calato del 4,9% nel 2009 e per il 2010 si prevede una crescita 0 ovvero stagnazione economica [http://www.tgcom.mediaset.it/economia/articoli/articolo473806.shtml].

Non mi si venga a dire che è colpa della crisi mondiale, ci vuole il coraggio per analizzare impietosamente la realtà se si vogliono trovare soluzioni.

Come potrà mai aumentare la produzione di beni se le maggiori aziende del paese vanno all’estero a produrre?

Il Gruppo Marcegaglia, la Fiat, Benetton tutti all’estero a produrre e poi si lamentano se c’è la crisi e non vendono la loro “paccottiglia”. Ma chi compra senza un reddito perchè ha perso il lavoro per colpa di imprese come le loro che per sfruttare il “paghi uno (stipendio italiano) prendi due (operai polacchi)” e stragudagnare perchè i prezzi dei loro prodotti (col cavolo che li calano!) sono gli stessi che se fossero prodotti in Italia li mettono a casa con la scusa della crisi?!

E hanno anche il coraggio di chiedere soldi allo Stato Italiano questi pseudo imprenditori. Si dovrebbero vergognare.

Altro che incentivi, io gli statalizzerei le fabbriche o le darei in gestione a cooperative di dipendenti con l’impegno a mantenere la produzione in Italia. No Signori non è comunismo, lo prevede la Costituzione (art. 43)!

La crescita del PIL e quindi la ripresa economica del paese non è forse di preminente utilità generale?

Gli incentivi diamoli a quelle persone che vogliono creare impresa e produrre in Italia invece di darli a chi prende i soldi e scappa come fanno questi Signori.

L’unica loro fortuna è che la responsabilità d’impresa è stata cancellata dal codice civile.


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