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Ad Libitum

4 luglio 2021

Scusate il latino ma visto che siamo in un’aula di “Giustizia” in cui il latino, unica cosa, ancora sopravvive…

Perché unica cosa?

La Giustizia pare sia definitivamente morta uccisa dalla discrezione

A me, pur ignorante, non pare difficile riconoscere che scrivere falsamente in un atto indirizzato ad un Magistrato pur civile che il Signor (omissis) da anni


minaccia

e

tartassa

pare ben riconducibile, in concreto. all’esistenza di altro

reato

E che il Magistrato in sede di udienza, a mezzo interrogatorio di chi accusa, pur rilevato che i fatti contestati risultano completamente destituiti di ogni fondamento non solo non trasferisca gli atti alla Procura territorialmente competente ma nemmeno dia menzione dell’attività volta all’accertamento della realtà dei fatti svolta nel verbale d’udienza –
scusate nuovamente la infinita mia ignoranza – parrebbe quasi una

omissione

Che dire poi di un Illustrisimo collegio di Corte d’Appello che a motivazione di una sentenza prende fatti non più corrispondenti al vero pur se ciò gli è noto dagli atti del procedimento?

Sarà colpa della mia mente semplice da ignorante uomo della strada ma a me quanto sopra ricorda qualcosa di concreto

altro che astratto.

Ma il cittadino non dovrebbe essere soggetto di diritto in uno Stato, realmente, di Diritto vieppiù con una tradizione millenaria di diritto tanto che ancora abbiamo vestigia del Diritto Romano nel codice attuale ad esempio nel

Deposito irregolare?

Qualche “buonista” si meraviglia se un ignorante usa armi improprie, taniche di benzina, armi da punta e da taglio, armi da fuoco per avere Giustizia.

Se anche chi un minimo la legge la conosce e pertanto pur agendo in conformità del disposto dell’art. 90 c.p.p. non ottiene giustizia non c’è da meravigliarvi dei metodi usati dagli ignoranti.

Vedremo sempre ignoranti in azione almeno finché anche un Diritto per definizione concreto e positivo come quello Penale diventa “astratto”, per Circolare Minesteriale, Ad Libitum di un Magistrato.

Al solito con osservanza ed ex art. 21 ancora vigente Costituzione

Prof. Sconvolto

InOpinabile

28 gennaio 2020

Ormai la gente non crede più nella “Giustizia” e vorrei vedere parendo, lapalissianamente, nella maggior parte dei casi inesistente, latitante, se non antigiuridica ma quando senti addirittura un avvocato preso dallo scoramento vuol dire che la cosa è veramente grave.

Sapete che non sono abituato a fermarmi in superficie e anche questa volta vedrò di andare a fondo.

Già il fatto che chi legifera paia all’oscuro delle più elementari basi del diritto aiuta già a capire.

Non capite?

Facciamo un passo indietro.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Sì, è proprio l’art. 3 c. 1 Costituzione.

Ora invece, pare dimentichi che esiste un principio di gerarchia delle Fonti del diritto codificato all’art. 1 delle Disposizioni sulla legge in generale meglio note come Preleggi, apprendiamo che…

Non è punibile chi ha commesso alcuno dei fatti preveduti da questo titolo in danno:
1) del coniuge non legalmente separato;
1-bis) della parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso;
2) di un ascendente o discendente o di un affine in linea retta, ovvero dell’adottante o dell’adottato;
3) di un fratello o di una sorella che con lui convivano.

No, no. Non scherzo! E’ il disposto dell’art. 649 codice penale!
E’ legge!

Ma come?

Non eravamo tutti uguali di fronte alla legge??

Magari sarà la mia ignoranza congenita ma a me, visto il predetto principio di gerarchia delle Fonti del diritto, parrebbe un’attimino incostituzionale eppure è vigente.

Ma i nostri sommi garanti, firmano ad occhi chiusi senza guardare?

E già parrebbe ci sia qualcosa che fa acqua nella giustizia italiana, che non sia meglio fare un’aggiunta alla famosa frase come segue?

“La legge è Quasi uguale per tutti”

E non è neanche il peggio!

Può capitare pure che, anziché la legge, qualcuno paia applicare i suoi principi personali, le sue convinzioni.

Lo so, un’esempio vale più di mille parole.

Prendiamo una persona morente, alcuni parenti all’annuncio del decesso peggio di Speedy Gonzales si fiondano a vuotare i conti correnti lasciando con un palmo di naso altri eredi.

Oltre ad essersi appropriati dei conti, non contenti, tentano la magia anche con gli immobili, tentano truffe mettendo insieme un teatrino per convincere il pretermesso a rinunciare ma quando vedono che il pretermesso è bastardo dentro e non è comunista pro altri con il proprio… , quello che è suo è suo, i democratici arrivano addirittura ad accusarlo di minacce e persecuzioni continuate.
Posto che parrebbe addirittura pura invezione che non fosse stato meglio trasferire gli atti ad un Illustrissimo Sostituto Procuratore?

Nonostante questa persona, ligia al dovere, abbia esperito l’impossibile pur trovandosi di fronte persone non sicuramente cristalline il giudice che comunque dovrebbe aver quanto meno ravvisato addirittura l’esistenza di un reato – accusare un innocente di reati in Italia a rigore è reato – vuole assolutamente permearlo del suo buonismo.

Ora, sarà che io sono “estremista” non comunista ma per me più che buonismo si ricade nel “coglionismo” ovvero l’eccesso colposo di buonismo che fosse per me penalizzerei pure.

Il giudice esiste in certe materie proprio perché se c’è un dubbio interpretativo serve un terzo, imparziale, a fare luce.
Perché chi ha comunque esperito ogni tentativo preliminare non vi si deve poter appellare?
Parrebbe quasi un abusare.

Scusate l’esempio ma era giusto per tentare di farvi capire.

Io come detto soffro di ignoranza congenita quindi mi è difficile capire, considerato che pure la Suprema Corte Sez. I Civile, pur per altra materia, sostiene che forzare la volonta di un individuo contro la sua volontà parrebbe lesivo di un diritto costituzionale.

Io non sono un luminare, ma quanto sopra mi pare di capire dall’Ordinanza 7 giugno – 5 luglio 2019, n. 18222.
Chissa se qualche Illustrissimo Sostituto Procuratore, anche questa volta, ci potesse illuminare.

Insomma, tra legislatori che rendono la Legge “Quasi” uguale per tutti – e fate correggere la scritta allora, bontà vostra, che poi così com è magari uno si fa delle illusioni – e Illustrissimi Giudici che parrebbero applicare le loro proprie convinzioni anche contro diritti costituzionalmente garantiti, hai voglia tu ad aspettare che la giustizia funzioni.

Magari anziché cartelli per ricordare gli angeli che muoiono di freddo e non possono volare…

attaccare al termosifone un bel cartello con scritto “Sono un Giudice in udienza e devo limitarmi ad applicare la legge e secondo la stessa, o casi analoghi, devo asetticamente disporre”? magari aiuterebbe ad eliminare un’incertezza.

A rendere un po’ più vicina la Vera Giustizia.

E se anche chi,a ciò ex art. 87 Cost. deputato, volesse vigilare… pare addirittura che in magistratura si possa far politica, eh sì, pare ci sia addirittura una magistratura sinistrata, o era democratica? scusate alla mia età la memoria…, ma per la politica non esiste già il Parlamento?
E il giudice ex art. 111 Cost. non dovrebbe essere imparziale?
Se uno fa tutto quello che deve fare impedire di avera giustizia non pare molto imparziale.

Per la retorica dei buoni sentimenti c’è il Vaticano non il Tribunale ed essere bastardi dentro, non conoscere pietà e perdono e aspettare di veder schiattare per morte naturale una persona per ricevere finalmente quanto distratto e dovutogli allo stato attuale non sembra risultare reato penale.

Scegliere un altro lavoro magari nel caso? Che so in una missione.

Chissà se sia un po’ anche per quanto sopra che la Giustizia parrebbe latitare.

Speriamo solo che questo modesto scritto un po’ aiuti nello spronare qualcuno a vigilare e altri a pensare al caso che hanno di fronte, asetticamente, lasciando a casa il personale.

Sempre e comunque… con osservanza ed ex art. 21 Cost.

Prof. Sconvolto