No, non parlo della borsa della spesa; con i soldi che rimangono dalle tasse sono sempre più rare le occasioni per poter comperare qualcosa.
Intendo quella che correntemente viene definita Borsa “Valori”.
Il virgolettato è, a mio sommesso avviso d’obbligo, trattandosi di pezzi di semplice carta non certo di carta moneta ergo di molto aleatorio “valore”.
E se qualcuno crede di potermi confutare vada dal mio salumiere e veda se gli da da mangiare con il portafoglio vuoto di cartamoneta ma pieno di titoli di “valore”.
E allora cos è la Borsa.
E’ un banale sistema di finanziamento a rischio e costo zero per i grandi imprenditori capitalisti perchè se tu compri l’azione a 2 euro e il giorno dopo l’azione di euro ne vale uno loro si tengono in tasca i 2 euro che tu hai pagato il giorno prima mentre tu ti trovi, se riesci a vendere l’azione, un solo euro in tasca di ritorno e ci hai rimesso la metà dei soldi che avevi mentre loro non sono tenuti a darti nessuna garanzia sulla tenuta del valore e nemmeno a riconoscerti un guadagno sui soldi investiti.
Nel listino di Borsa Italiana sono più le aziende che da anni non pagano dividendi, ergo non rimunerano il capitale investito, di quelle ormai poche rimaste che pagano dividendi agli azionisti.
I problemi con il credit crunch li hanno sempre e solo privati e piccoli imprenditori che si vedono pignorare anche la casa mentre questi continuano, mettendo le mani in Borsa a finanziarsi e a prosperare.
Tag: azioni, borsa, Borsa Italiana, Capitalismo, finanza, mercati finanziari, obbligazioni, rendite finanziarie
13 Maggio 2014 alle 20:36 |
Definizione di azione: L’azione è uno strumento finanziario che prevede il finanziamento di un’impresa mediante la partecipazione nel capitale di rischio. Il valore dell’azione è dettato dal mercato azionario. La remunerazione del capitale di rischio è prevista in via residuale, cioè solo se prima sono stati remunerati i fattori di produzione (lavoro e capitale) ed i detentori di capitale di credito. Il dividendo è il flusso di cassa derivante dall’azione e non è un obbligo da parte dell’impresa.
13 Maggio 2014 alle 20:43 |
In via teorica è così in via pratica è molto più attinente e vero il mio articolo.
Ed è spiegato in maniera molto più comprensibile a tutti.
E’ ora di finirla di sfruttare l’ignoranza delle persone.
13 Maggio 2014 alle 20:50
Se investi in azioni e non sai che il valore non lo decidi tu ma il mercato, e che il dividendo non è un diritto ma un modo per l’impresa di aumentare il valore per i propri azionisti si, sei ignorante. E in economia come con la legge “Ignorantia legis non excusat”.
19 Maggio 2014 alle 00:28
E infatti io faccio informazione per ignoranti. Per evitare che banche che magari hanno titoli scomodi in portafoglio o obbligazioni di dubbia solvibilità si levino la castagna dal fuoco appoggiandola in mano a clienti ignari, un po’ come la moneta che il Marchese del Grillo tira alla mendicante dopo averla arroventata.