No, non è un refuso dovuto al correttore, sul netbook il “correttore” è agevolmente disattivabile e poi #GNU/Linux non è invadente come #Android e non pretende di sostituirsi all’utente.
E’ che nonostante tutte le fesserie sparate dagli analisti possedere azioni #Unicredit resta sempre un debito mantenendo valore negativo anche se tutte le cessioni sul piatto andassero a buon fine.
Non conta un cazzo il CET1 e i bps che si guadagnano sul CET1, l’unica cosa che dice è che le banche non sono neanche in grado di restituire il 10% dei soldi affidati loro dai correntisti.
L’unico conto che c’è da fare è in moneta sonante altro che balle!
Le perdite di #Unicredit ammontano a 80 miliardi di euro (79 miliardi crediti deteriorati che in realtà sono debiti nei confronti degli altri correntisti a cui hanno preso i soldi a cui va sommato il miliardo di obbligazioni appena emesse).
Il patrimonio ammonta a 55 miliardi quindi completamente insufficiente a coprire le perdite ergo resta un debito di 80-55=25miliardi di euro.
E’ vero, fra un po’ si vendono anche il culo ma bisogna analizzare quanto porterà realmente in euro.
La cessione del 40,1% di Pekao all’assicuratore statale polacco #PZU bene che vada porterà 3 miliardi.
Il 51% di #FinecoBank porterà 1,5 miliardi.
La cessione di 20 miliardi di #NPL porterà in realtà 18 miliardi.
La cessione dell’8,59% di #Mediobanca 0,5 miliardi.
La cessione del 100% di Pioneer 3 miliardi.
L’aumento di capitale 8 miliardi.
Tiriamo le somme?
#Unicredit, lo abbiamo visto prima, non ha più patrimonio, se l’è già mangiato tutto finanziando insolventi ergo il CET1 reale è negativo, quelle di #BCE solo cazzate.
L’unica cosa che ha #Unicredit è un buco da 25 miliardi di euro a cui va sottratto l’introito delle vendite di cui sopra.
-25+(3+1,5+18+0,5+3+8)=+9 miliardi
Insomma, briciole rispetto al monte di risparmio raccolto che ammonta a 584 miliardi e rende il CET1 reale (non taroccato) dell’1,5% post aumento di capitale (In pratica #Unicredit è in grado di garantirvi realmente la restituzione dell’1,5% del saldo attivo del vostro conto corrente).
Ora, ditemi voi se è una banca in cui depositare i propri sudati risparmi e soprattutto se è una banca di cui comperare azioni che posto vadano a buon fine tutte le cessioni, pre aumento di capitale, vale 1 miliardo (Sottrarre al conto di cui sopra gli 8 miliardi di aumento di capitale).
Quindi 1.000.000.000€/6.177.818.000=0,16€
Badate bene, solo nel caso tutte le cessioni vadano a buon fine.
Considerato che poi dovreste sborsare soldi per l’aumento di capitale io approfitterei del fatto che artatamente la stanno pompando per portare a casa ora i soldi.
Meglio prendere 2€ ad azione che tenerle come qualche “analista” suggerisce e trovarsi in tasca 16 centesimi.
Insomma, ormai sono rimasti UniDebit 😀
5 settembre 2016 alle 05:27 |
[…] di comperare azioni, soprattutto del maggior gruppo bancario italiano, anzi, se le pompano anche oggi vendere, o preferite pagare i debiti del fu #PCI ereditati con […]
6 settembre 2016 alle 05:42 |
[…] miseria come spesso capita a vincitori di grosse somme o personaggi qualunque arrichitisi per culo, ho già parlato vi ricordo solo un dato […]
7 settembre 2016 alle 18:27 |
[…] reale dieci volte inferiore a quanto stabilito da #BCE per le banche italiane già lo avevo scritto qui, inutile […]
30 ottobre 2016 alle 22:21 |
[…] scritto da tempo che le azioni di una certa banca, non faccio nomi che poi accusano me se domani gli crolla la quotazione in borsa, erano […]
12 dicembre 2016 alle 20:01 |
[…] fresca… a me pareva di averla già scritta addirittura tre mesi […]