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Libera Scelta

28 febbraio 2014

Visto il recente temporaneo, involontario, allontanamento dalla rete oltre a poetare mi sono trovato a riflettere, a pensare in libertà cosa che pare non potersi sempre fare in rete ad alta voce.

Certo, sono parte attiva della rete e già questo a quanto pare può infastidire ma ci si può ulteriormente attivare?

Non ho mai avuto una grande considerazione dei partiti di qualsiasi colore, per me le cose giuste sono giuste senza riguardo a quale parte le ha partorite.

Le recenti epurazioni cinque stelle mi hanno convinto che non avevo alternativa se non aderire all’unico partito realmente democratico e trasversale anche se su alcune cose non potevo in toto concordare ( Scusate il Dissenso ).

Per me la democrazia è fondamentale quindi ho messo in chiaro che continuerò, quale espressione della libertà di diffondere opinioni indipendenti e personali, a twittare e pubblicare sul mio blog da Professore mentre il sito del partito è la via ufficiale.

Grazie Partito Pirata per aver dato ospitalità ad un personaggio scomodo come il Professore anzi da ora… Pirata Yoghi.

Ora vedremo chi vorrà zittire il membro di un Partito che ex art. 49 Costituzione è regolarmente costituito.

 

Equo sCompenso

24 dicembre 2013

A Natale bisognerebbe essere tutti più buoni ma io purtroppo sono bastardo nel dna e neanche a Natale riesco a non pormi domande.

In principio era la SIAE e non c’era autore che non ambisse di iscriversi a lei.

Era il ‘900.

Ora, grazie alla rete, si è scoperto un modo nuovo di “autopromuoversi” diffondendo la propria opera con licenze Creative Commons che non è già, si badi bene, rinunciare al diritto d’autore, di vedersi riconosciuta la paternità dell’opera, ma semplicemente si decide di mettere la propria opera a disposizione di tutti contando che ne venga riconosciuta la qualità e che il fruitore, apprezzando il lavoro svolto dall’autore, ne dia un tangibile riconoscimento con una donazione anche se non pone in capo al fruitore, per magnanimità, l’obbligo di donare.

Io sono un povero ignorante uomo della strada quindi, approfittando della disponibilità – e non è mera ironia ma veramente una persona squisita come poche ne ho incontrate in questi quattro anni di avventura – ho chiesto l’opinione del Dott. Mazza presidente FIMI ovvero il rappresentante di tutta l’industria musicale vecchia maniera Italiana.

Io chiedevo un riconoscimento giuridico ufficiale (una norma di legge insomma), che mi pareva mancasse nel diritto positivo.

Questa la sua risposta a mezzo Twitter:

enzomazza@enzomazza 23 Dic

@Prof_Sconvolto@fulviosarzana ma CC è già parte del contesto giuridico, non ci vuole norma.

Ora, se le licenze Creative Commons sono già parte del contesto giuridico e quindi è riconosciuto lo status di autore a chi pubblica la propria opera con dette licenze perché i compensi derivanti dalla “tassa” sui supporti informatici va’ a beneficio dei soli iscritti SIAE?

http://www.siae.it/Utilizzaopere.asp?link_page=MusicaMFV_CopiaPrivataNormativa.htm&open_menu=yes

Caro Babbo Natale tu che viaggi in ogni dove porta a Bruxelles la mia letterina e speriamo che al tuo ritorno tutti gli autori di qualsiasi colore possano trovare un equo regalo per questo Natale.

Buon Natale a tutti.

 

Scusate il Dissenso

22 dicembre 2013

Si fa un gran parlare del regolamento AGCOM, io onestamente non vedo il problema.

Vuoi musica ma non vuoi pagare quello che chiedono?

Vai su jamendo (http://www.jamendo.com/it/search) e puoi ascoltare tutta la musica che vuoi senza spendere un euro, io mi ci passo le serate a volte alla ricerca di qualche buon pezzo (e buoni pezzi ce ne sono).

Vuoi un programma ma non vuoi pagarlo?

Esiste il software libero.

Se vuoi quello che ha l’amico, perché ce l’ha anche l’amico dell’amico ma non vuoi pagare e neanche hai voglia di scomodarti perché ti tocca di mettere un attimo in movimento i neuroni perché non c’è l’icona che ti aspetti, del colore che ti aspetti, nel posto in cui ti aspetti che sia… allora forse sei tu che sei sbagliato.

Io sono undici anni che ho sempre sistemi operativi e programmi all’ultima moda senza spendere un euro e senza per questo violare la legge.

Stesso discorso per i libri.

Ci sono persone di buona volontà che pubblicano ebook liberamente distribuibili e scaricabili basta la voglia di cercare.

Per il cinema è un problema un po’ più grande ma se qualcuno ha una buona idea credo che con il crowdfunding e il tam tam della rete il problema si possa risolvere.

E onestamente non mi pare che i siti che offrono musica libera con licenza Creative Commons (l’anzidetto Jamendo tanto per citarne uno), o i siti che indicizzano sistemi operativi rilasciati con licenza GPL (http://distrowatch.com), o che diffondono ebook gratuitamente perché così ha deciso l’autore del libro (http://www.ebookgratis.net) siano censurati.

Non sono famosi?

Ma chi ha detto che essere famosi sia necessariamente garanzia di qualità.

Magari diventeranno pure famosi quando la gente smetterà di piratare quello che passa il convento violando la legge e dedicherà il tempo perso a piratare alla scoperta di talenti ancor più meritevoli in quanto non rincorrono il facile guadagno ma rendono disponibile la loro opera gratuitamente o al più al prezzo di una donazione di cui l’importo è libero per permettere a tutti di acculturarsi anche se non si hanno capacità di spesa.

Il copyright ha ragione di essere, l’importante è che non venga negato il diritto di essere a chi, produttore di contenuti, sceglie di non aderirvi e distribuire la sua opera in maniera indipendente e che non vengano demonizzati i protocolli utilizzati per il file sharing perché non è il protocollo che compie l’illecito ma l’uomo e non sono utilizzati solamente per perpetrare illeciti ma anche per distribuire contenuti legittimi.

E se siamo qui a parlarne vuol dire che non c’è poi tutta questa censura che qualcuno paventa.

Se non si promuovono i contenuti liberi, come ho cercato di fare io con questo mio modesto contributo, la rete si trasformerà giocoforza in un supermercato anche senza regolamento AGCOM per carenza di contenuti alternativi.

 

Riflessioni

21 dicembre 2013

Ultimamente mi sono trovato così spesso, mio malgrado, a valutare altri e il loro operato che avevo perso la dimensione di me stesso.

Complice il copyright a cui afferiva una mail che mi sono trovato oggi a scrivere all’Avvocato Sarzana e ad un tweet sulla sanzione da 500.000 euro inflitta ad un cittadino svedese reo di aver diffuso un’opera cinematografica anticipandone l’uscita nelle sale mi sono trovato a pensare al cinema, alla mia opinione del cinema.

Io non vado al cinema, forse perché – in virtù di quanto occorsomi negli anni – la mia vita è già di per se forse più di un film, e poi il lavoro, il blog, i tweet, la famiglia… ho già impegni in quantità e l’unico spazio che mi rimane per evadere… è il sonno, anche se sono costretto a volte a rubare ore anche a quello visti i tanti impegni.

Ma cosa é in definitiva il cinema.

La mia mente alla parola cinema mi ha traghettato all’interno di una vecchissima chiesa con le pareti adorne di affreschi.

Gli affreschi servivano a raccontare la verità del committente degli affreschi al popolo analfabeta e quindi, per definizione, ignorante.

Ecco il cinema per me.

Qualcosa che serva, a parte pochi rari esempi (al proposito mi viene in mente Arturo Di Corinto e il suo splendido Revolution OS II – http://pclinux.eu/documentation/revolution_os_2.avi visibile e scaricabile legalmente in quanto distribuito con licenza Creative Commons) , a far scollegare il cervello delle persone e a ripristinare quell’ignoranza che la scolarizzazione avrebbe dovuto abbattere perché se il popolo è nell’ignoranza è più facile da controllare.

Per DNA non sono portato a spegnere il cervello e forse è per questo che considero il cinema qualcosa che non fa per me.

IMHO

 

 

Chi Copia Prende Zero

1 Maggio 2013

Scusate l’arcaico adagio reminescenza di un’epoca scolastica ormai lontana e riemerso grazie a qualcosa trovato nella grande rete.

L’antefatto.

Stavo cercando qualche ebook liberamente e legalmente distribuito tramite google e mi sono imbattutto in quello che all’apparenza sembrava qualcosa di libero ma all’apertura recava la seguente nota:

Immagine

Ora, la libertà di un autore di tutelare la propria opera come meglio crede è un diritto sacrosanto.

Nel pezzo di cui sopra si parla di ignoranza; non è ignoranza diffondere l’idea che appropriarsi indebitamente di qualcosa che appartiene ad altri sia giusto?

E poi, si parla di sovvertire un regime che prospera sull’ignoranza.

E’ vero, i regimi, da che mondo e mondo, hanno sempre prosperato sull’ignoranza ma pensate che appropriarsi della cultura prodotta all’interno di quei regimi omologandosi di fatto agli stessi e fruendo di “cultura” di parte possa giovare??

Cultura è porsi delle domande e trovare risposte con la propria testa non copiare.

Cari amici di Libreremo, CSOA Terra Terra, CSOA Officina 99, Get Up Kids!, Neapolis Hacklab non sarebbe più intelligente investire tempo per creare contenuti di qualità da distribuire liberamente sotto licenza Creative Commons e/o diffondere i contenuti realmente liberi già disponibili anziché perdere tempo a copiare e a diffondere la cultura prodotta da quel regime che sembrate non tollerare??

Basta Google (o un qualsiasi motore di ricerca di Vostra scelta) ma visto che il mio scopo è quello di cercare di diffondere quel poco di sapere che negli anni ho acquisito… vi do un aiutino.

http://www.matematicamente.it/manuale_matematica/

http://progettovivo.blogspot.it/

http://www.istitutomajorana.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2144&Itemid=33

http://www.jamendo.com/it

E questi erano solo spunti.

Non sono molto bravo a insegnare ma spero di essere riuscito a farVi capire che non è copiare la soluzione.


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