Ma dai! Subito a scandalizzarsi e dare dell’ignorante per il titolo. Continuate a leggermi bontà vostra.
E poi se quattro amici al bar possono permettersi operazioni sottrattive di democrazia e rappresentatività a danno della Costituzione ergo della Nazione e di conseguenza del popolo a me, comune mortale, sarà pur concesso di fare una operazione addittiva al Vocabolario della Lingua Italiana.
Del resto ci sono già illustri precedenti!
C’è l’incapiente che quindi è costretto a ricorrere al buon cuore di amici per saldare la pigione, c’è l’incompetente ovvero colui che per professione dovrebbe saper redigere leggi e invece ne infila una dietro l’altra incostituzionali (Porcellum?? Italicum??) c’é quindi spazio anche per l’ingarante ovvero colui che sommo garante non è in grado di garantire e anzi propugna scempi della Costituzione che dovrebbe, per precipua funzione istituzionale, tutelare.
No, non ho tempo ne voglia di dire fesserie, iniziamo a ragionare.
Teoricamente un partito dovrebbe concorrere democraticamente a determinare la politica nazionale ex art. 49 Costituzione, ora partiti che hanno proposto e promulgato una Legge Elettorale “…tale da determinare un’alterazione del circuito democratico definito dalla Costituzione…” (citazione da Sentenza 1/2014 Corte Costituzionale) possono considerarsi a questo punto democratici e quindi legittimi ex, predetto, art. 49 Cost.??
Vieppiù che alcuni degli stessi partiti hanno proposto, proprio in virtù degli effetti della sentenza summenzionata, una Legge di Riforma Elettorale che introducendo soglie differenziate, più alte, per i Partiti che corrono da soli rispetto a quelli che corrono in coalizione e addirittura una ancor inferiore soglia di coalizione tale da permettere addirittura a una coalizione di soli tre partiti che singolarmente non supererebbero neanche il più basso sbarramento previsto per i partiti coalizzati e quindi dovrebbero essere esclusi dall’assegnazione dei seggi di entrare in Parlamento.
Vero è che non c’è identità di nome, forse per scarsa lungimiranza dell’allora legislatore che non poteva certo essere preveggente, però a me, ignorante uomo della strada, un certo agire “…tale da determinare un’alterazione del circuito democratico definito dalla Costituzione…” ricorda tanto l’articolo 1 della Legge, se non ricordo male, 20 giugno 1952, n. 645 ma sono un semplice essere umano e potrei anche sbagliare.
Vero è che, probabilmente, se non ci fosse stato un Parlamento in siffatto, pare distorto, modo eletto non ci sarebbe stato un secondo mandato per l’Ingarante e rinunciare ad un secondo mandato con privilegi e limitate responsabilità proprio grazie a quella Costituzione che memore, unico a dimostrare memoria storica quando invece si potrebbe benissimo dimenticare, di un predecessore vorrebbe “picconare” non è cosa usuale però credo debba prevalere sopra tutto, in quella che dovrebbe essere la somma istituzione del Paese, il Suo precipuo ruolo istituzionale di Garante delle Istituzioni Democratiche e della Costituzione così come ci è stata tramandata e vista la deriva, rammentante secoli passati,di alcuni organi Istituzionali sarebbe ora dovuto, alla luce delle predette considerazioni, nell’interesse del paese operare lo scioglimento delle Camere ed indire libere elezioni, sperando che se fosse acclarato un comportamento “deviato” di certi partiti venga agli stessi inibito di concorrere alle elezioni.
Anche perché se non sono proprio cieco avendo io letto la Costituzione ex art. 12 delle Disposizioni sulla Legge in Generale non mi pare di essere distante dal reale.
E poi se aboliamo il Senato come è ora costituito quale assemblea elettiva chi potrebbe poi sostituire, in caso di temporaneo impedimento, il nostro Illustrissimo Presidente sommo Garante della Democrazia e delle Istituzioni visto che la Legge identifica nel Presidente del Senato il suo unico, degno, sostituto??